Gruppo Studentesco Cattolico

"Giovanni Paolo II"

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Dalla parola di Dio

Allora Gesù si voltò e... Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: “Che cosa cercate?” (Gv 1, 38) Due giovani uomini, Andrea e Giovanni, disposti a cercare e a lasciarsi guidare da un maestro (erano già discepoli di Giovanni il Battista), seguono Gesù che si è appena fatto battezzare dal cugino profeta, inaugurando la sua pubblica missione. Gesù, però, non è un qualsiasi maestro e neppure un “semplice” profeta (anche se insegna “con autorità” e farà grandi gesti profetici accompagnati da profezie straordinarie). Quei due giovani si sentono interpellare da Gesù, in cammino lungo la strada che dal fiume Giordano riporta a Nazaret, salendo per la collina di Galilea. “Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: “Che cosa cercate?”. La quaresima è un tempo di preparazione per i cristiani e non, per chi segue Gesù e per coloro che vorrebbero farlo. E’ un Kairos, cioè: “il tempo opportuno”. Per che cosa? Per lasciarsi sorprendere da Gesù, dal suo sguardo, e per domandarsi: Che cosa cerco? E se lo cerco in Cristo: che cosa cerco da Gesù? Rinuncie? Certo: la quaresima, come è arcinoto, è anche un tempo di rinuncie…ma solo quelle che servono per andargli dietro, necessarie a trovare uno spazio per lasciarsi guardare e interpellare dal Signore, per far risuonare dentro di noi le sue domande. Sarà certamente indispensabile fare alcune rinuncie, dato che lo stile di vita attuale è tutt’altro che propizio alla vita spirituale. Ai giovani, in particolare, la cultura dominante propone di non perdere tempo in quisquilie religiose, ma di puntare all’utile, al conveniente per far soldi, per possedere, per sognare, per diventare famosi. La celebrità televisiva è diventata l’ultima sirena ammaliatrice! La vita sarebbe, in tal modo, straordinaria. E lo sarebbe, probabilmente, sotto molti punti di vista. Mi chiedo, però: è quanto desidera veramente il nostro cuore? Mi sorge anche una domanda impertinente. Chissà che cosa ne penserebbe Gesù? Allora, mi immagino di seguirlo per un sentiero tra le verdi colline attorno a Nazaret (è facile per me, dato che ci sono stato due settimane addietro). Mi immagino di domandargli, mentre lo seguo: “Che cosa ne pensi del Grande Fratello, dell’Isola dei Famosi, del modo dei media e della spasmodica ricerca della celebrità?” E lo scorgo che si volta, mi guarda, constata che sono ancora alle sue calcagna, e mi chiede ancora una volta: “Che cosa cerchi?” E’ facile, a quel punto, rispondere: “ Non voglio diventare straordinario (con la fama, il successo, ecc.); bensì voglio essere straordinario, perché sono tuo amico, perché tu mi ami, perché mi accendi d’eternità!” E’ bello confessare umilmente: “Ho bisogno di Te, Signore, perché solo tu mi sai rendere straordinario!” Buona quaresima a tutti: che sia per ciascuno il Kairos, il tempo opportuno prima di poter esplodere nella gioia di Pasqua.

 

 

 

 

 

 

 

 

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